lunedì 5 novembre 2007

Risposta ad Antonio

Mi piace la tua apertura mentale si vede che le strette frequentazioni aiutano a crescere e a vedere il mondo con altri occhi. Hai ragione l'Italia deve approciare diversamente la questione sociale. Si badi bene non ho parlato di questione immigrati ma di "sociale", perchè è vero quello che dici, l'aumento delle violenze e dei reati contro le persone non è di origine strettamente extraitaliana... anzi! Pertanto non servono le minacce di Fini o le boiate della lega, serve un governo capace di rendersi autorevole, senza scivolare nell'autoritarismo viscerale. Servirebbero politiche sociali forti per tutti, ancora, servirebbero esempi di buona "gestio" della "res publica", tali da riportare a valore unitario la dignità della persona e il rispetto per la stessa: se lo stato tratta le persone come numeri, allora le stesse persone perdono la specificità umana e diventono prede dei più forti.... il numero più grosso vale di più!!!!. Non siamo numeri, non siamo statistiche, non siamo mere espressioni di una natura astratta, siamo realtà identitarie e solo recuperando la nostra personalizzazzione potremo pretendere il rispetto dal prossimo e dal nostro vicino. I palazzi sono celle, i quartieri sono recinti e le citta sono vuote e piene di solitudine... no non si tratta della smielata posizione veltroniana del "volemose bene a tutti i costi e non negamo nulla a nessuno", no non è tutto questo; è la riscoperta dei valori umani e non dei veri valori... i valori umani sono il prodotto dell' umanità e non il prodotto di una ricerca forzata e disperatamente inseguita da chi si erge dominus della verità apostolica. La natura, il diritto naturale, la collocazione dell'uomo nell'ambiente che lo circonda, sono questi gli obiettivi da riscoprire; per tanto tempo ormai abbiamo sottaciuto la vera esigenza di ritornare alle origini, in nome di un progresso che, peraltro, è stato gestito male, l'uomo ha necessità di relazionarsi con il suo simile altrimenti la barbaria umana la farà da padrona nella artificiale comunità civile. La solitudine rende l'uomo debole e indifeso, il gruppo lo fortifica, la comunità lo difende e la società lo fa crescere, queste tre esperienze sono alla base della civiltà.... oggi si sono smarrite e si sono annichilite nel vortice dell' individualismo globale e la cancellazione dei giochi nel cortile sotto casa hanno impoverito l'Italia e il resto del mondo occidentale. Per cinque anni lo psiconano ci ha inculcato la medicina per via rettale dell' "io più bello di tutti", dell' io a prescindere, e dietro di lui le schiere delle anime da limbo a cantare le lodi del caimano, nel frattempo la società andava a rotoli e le violenze dilagavano. Oggi quelle anime incapaci si levano a moralisti dell'ultime ora strimpellando le nacchere delle streghe e raccogliendo fascine per tirare su i roghi purificatori: bruciamo Roma per farne un'altra più bella, magari a loro immagine e somiglianza( E bravo Fini vuol fare il sindaco... ci riprova...!!). Si Antonio, l'Italia deve cambiare, noi tutti dobbiamo cambiare ed impostare una nuova visione della realtà che ci circonda; l' essere umano alla base di tutto e non all'apice di una scala che nessuno ha costruito, l' uomo come "pars" e non come tutto, il mondo non è il nostro e l'Italia non è di berlusconi o di Prodi o addirittura di veltroni. Il nostro paese ha bisogno di qualcuno che ce lo restituisca e che ce lo ridia come me lo ricordo io: un grande "paese" dove i bambini giocavano nel cortile di casa e le mamme intorno ad un giro di sedie a cucire e a sparlare della vicina di casa, perchè la conoscevano e sapevano tutto di lei..... ma anche lei sapeva tutto di loro.....!

1 commento:

Antonio Candeliere ha detto...

Leggo solo oggi il tuo articolo e noto con molto piacere che hai condiviso la mia analisi. Nel finale hai centrato una conseguenza manifesta dell'attuale malessere sociale: i bambini non giocano sempre meno, o meglio giocano sempre di più davanti ad uno schermo pieni di solitudine.
A presto caro Michele.